le premesse

A un mese di distanza posso cominciare a raccogliere i ricordi di questo viaggio in Portogallo (e dintorni…). Il tempo ha sedimentato le esperienze e reso più oggettivi i giudizi. Spero possa servire a qualcuno come stimolo per partire, che è quello che conta; il resto poi viene da sé.
Siamo due coppie di amici, più o meno con 25 anni di matrimonio alle spalle, che ogni tanto si ritrovano a ipotizzare viaggi, ma che raramente trovano il tempo (o il denaro) per realizzarli. A quasi cinquant’anni, poi, generalmente aumentano le possibilità (il lavoro è consolidato, i figli cresciuti…), ma calano gli stimoli: quindi viaggiate finché siete giovani.
Questa volta invece io, mia moglie Marina e i nostri amici Antonio e Tina abbiamo deciso per la vacanza “itinerante”, abbandonando (un po’ a malincuore…) le spiagge di Chia dove negli ultimi anni ci eravamo “rosolati” al sole. Chiariamo subito: niente Resort con piscina e all-inclusive a Capo Spartivento o dintorni, ma sistemazioni più economiche e vita spartana, per intenderci del tipo 2000 euro per 20 giorni in 4, viaggio compreso…
Perché vi dico questo? Credo sia necessario, per capire un viaggio raccontato, cogliere lo sguardo del viaggiatore, cioè capire un po’ il suo modo di vedere le cose, le sue aspettative e quindi i suoi giudizi. Se volete solo informazioni tecnico-turistiche…leggete qualche buona guida!
Quindi, una volta deciso per “il viaggio”, la meta è uscita fuori da sé: l’estremo occidente d’Europa, dove finisce la terra e si vede “ultimi, da sempre ultimi, la sera” (grande Ivano…vedere qui per chi non la conosce: http://angolotesti.leonardo.it/I/testi_canzoni_ivano_fossati_2011/testo_canzone_lusitania_61350.html), l’oceano intimidisce e invita a salpare e…basta, mi fermo qui altrimenti la letteratura mi prende la mano.
In una delle sue fantasie viaggianti ricorrenti, Antonio aveva già ipotizzato un “dall’Olanda al Portogallo lungo la costa atlantica” per festeggiare la pensione, da farsi rigorosamente in camper (non ha mai avuto un camper…) o più recentemente in moto (ha avuto una moto, ci ha lasciato il cuore….e per poco anche tutto il resto). Quindi quando si è trattato di decidere per il dove e il come, la sua scelta è stata semplice: il Portogallo (senza partire dall’Olanda, ché non si è ancora in pensione…..), in automobile (dato che il camper non c’è e la moto è rottamata…). Io e Marina abbiamo aderito con l’entusiasmo dei nostri (quasi) cinquant’anni: cioè pochissimo…
Ma come, quindici giorni di ferie all’anno da passare per metà in automobile? E l’abbronzatura? E le ombre lunghe sulla spiaggia al tramonto, con il mare che diventa di metallo…? I soporiferi pomeriggi mediterranei, con le bouganville mosse da una brezza leggera e il riverbero del sole sul mare laggiù in fondo…? (ancora adesso a pensarci un po’ mi dispiace….)
E poi siamo sicuri di sopportarci, gomito a gomito per 15 giorni? Alzi la mano chi non ha rovinato almeno un’amicizia facendo un viaggio insieme….(esclusi quelli organizzati, dove si gira come pacchi postali e il massimo delle discussioni sono sul senso di rotazione della fila al buffet…). Figuriamoci a dover decidere ogni cosa insieme: dove si va, dove si mangia, cosa si vede….
E poi il periodo! Forzati delle ferie forzate , in Portogallo in pieno agosto, contraddicendo tutte le guide giudiziose del bravo turista previdente (“si sconsiglia in agosto…il caldo….la folla” ecc. ecc..). No, no..non se ne parla. Meglio se andiamo….ma sì, io e te…cioè, noi potremmo, tipo…al mare da qualche parte…., non so, al limite ancora in sardegna, noi due da soli…soli soli a guardare il mare di metallo alla sera, per 15 giorni…sarebbe bello, certo…sarebbe….pallosissimo!
E allora via, si parte per il Portogallo con Antonio e Tina, che le amicizie vanno temprate, altrimenti non sono amicizie! Unica concessione: noi due si va in aereo, almeno all’andata. In questo ci assiste il fatto che quindici giorni per il Portogallo sono pochi (soprattutto partendo in automobile da Brescia) e quindi loro due si faranno ben tre settimane a zonzo in automobile, e già che ci sono passeranno dal sud della Spagna, la mitica sconosciuta Andalusia (olè), transitando per le coste d’Almeria ( che non è propriamente la via più breve…ma quando Antonio è al volante non fa questioni di quantità…). Quindi loro partiranno prima, che noi due siamo gente che lavora (io in realtà un po’ meno…) e non abbiamo più di 15 giorni di ferie in agosto. Per inciso, mia moglie Marina lavora in una agenzia di viaggi (“ Ah, che bello…chissà quanto viaggiate…”) , come contabile (“Ah, …beh…allora niente..”), e in agosto…poche ferie per cortesia, ci sono i conti da fare.
Quindi è deciso, pronti via. Si tratta solo di organizzare…tutto! Ma per prima cosa l’aereo, che si sa come i low-cost “decollano” sotto data e diventano normal-cost…Decidiamo per ryan-air da Bergamo su Siviglia, per incrociare i nostri amici alla fine della loro prima settimana di viaggio. Fatti due conti il giorno giusto è…ferragosto! Un bel volo a ferragosto, “parte nessuno…sono già tutti via….”, solo andata, bagaglio a mano: 90 euro per tutti e due; visto, piaciuto, preso! E siamo solo alla fine di marzo. Non è proprio un last-minute, ma non è nel nostro genere il viaggio “ma si… vai, che poi qualcosa trovi sempre…”. Così c’è tempo per organizzarci, studiare l’itinerario, leggere e informarsi. All’inizio mi procuro qualche guida, sbircio fotografie, navigo in internet…poi però: che noia, magari non partiamo neanche, il Portogallo è davvero lontanissimo per un’automobile, aspettiamo un po’…Per fortuna Antonio ha più entusiasmo, o solo più senso pratico, e pianifica il tutto, tappe e pernottamenti. Per la verità una volta ci ritroviamo con amici che hanno fatto la stessa esperienza, ma passando per un tragitto diverso, …fatto non trascurabile. Perchè, come mi insegnate, il tragitto scelto è…l’essenza del viaggio. La meta è realtà preesistente, l’ineluttabile obbligatorietà del traguardo; il percorso per arrivarci è…fantasia liberata, lo scorazzare ondivago del cane che piscia un po’ qui e un po’ là, e in ciò si distingue e segna il “suo” territorio. Quindi, ogni vero viaggiatore ama il “suo” percorso, fino a renderlo “l’unico” percorso, e questo poco si addice a dare consigli “obiettivi” (pensateci, quando leggete di viaggi….). Così Ugo e Loredana (un abbraccio forte a due veri viaggiatori) ci aiutano a programmare il nostro viaggio, …smontando tutto il progetto preparato da Antonio: “il tempo è poco….volete vedere troppe cose….se prenotate tutto siete obbligati a spostarvi… ecc. ecc.”. Alla fine della cena, con un’enorme carta geografica della penisola iberica stesa sul tavolo e tutto il peso dei dubbi avanzati da Ugo che grava sul nostro progetto (“troppo dispersivo…”), Marina, distrattamente, ipotizza un “..ma perché non passiamo da Gibilterra, visto che siamo a Siviglia, così vediamo lo stretto…?”
A questo punto Ugo ci manda cordialmente a cagare…e insieme a Lory s’inchina alla regola fondamentale che rende superflue le guide di viaggio e bella la vita (che sempre un viaggio è…), cioè che ognuno è libero di sbagliare da solo, sperando che dall’errore (compreso) nasca il miglioramento. Ci lascia con una sola raccomandazione, come il padre saluta i figli dalla soglia: “in Portogallo cucinano il baccalà in 365 modi diversi….”, ma gli si strozza la voce in gola, o forse è l’acquolina in bocca..…
Adesso non resta che aspettare, ma nell’attesa facciamo qualche ipotesi e stabiliamo qualche punto fermo. Primo: siamo in vacanza, niente tour-de-force, take-it-easy ( e così ho esaurito il mio multilinguismo…); in Portogallo c’è il mare, quindi si porta la crema solare e le stuoie, tanto mettiamo tutto in macchina , che in aereo si viaggia leggeri. Antonio ha studiato un paio di soste di tre giorni in località “balneari”, così ci si riposa dalle fatiche del turismo itinerante. Secondo: le città principali bisogna vederle, altrimenti cosa fotografi…gabbiani e culi abbronzati?. Terzo: per cosa è famoso il Portogallo? …oltre che per il vino? “bella Signora nostra che ci appari e scompari, vedi quanto poco sappiamo di te…” come canta Fossati, la Fatima dei dubbi e della fede (per quanto Ugo ci abbia espresso alcune solide certezze a riguardo, in parte irriferibili…). Vuoi andare in Portogallo senza passare da Fatima? Anzi, già che ci siamo, sulla strada del ritorno si potrebbe vedere la Galizia, e visitare Santiago che con il suo cammino è sempre più “trendy”, e magari (è giusto a metà del ritorno…) fare una sosta dalle parti di Lourdes….
Ci sorge il dubbio che Antonio abbia qualche conto da regolare con quelli lassù, visto il diverso destino riservato a lui rispetto alla sua motocicletta, dopo lo spiacevole incontro con un automobilista sui tornanti dolomitici di Campiglio….Ma lui assicura che “no, … è solo per vedere…”.
Così concordiamo a grandi linee per il tragitto e Antonio inizia a prenotare gli alberghi (http://www.booking.com/ , criterio di ricerca e ordinamento: prezzo per camera doppia..). Ci si trova a Siviglia, si scende a Gibilterra e poi si entra in Algarve. Un po’ di mare e poi verso Lisbona, passando per l’Alentejo e Evora. Ancora qualche giorno a nord di Lisbona verso Nazarè (mare), Estremadura e Fatima e poi Coimbra e Porto. Lungo il ritorno Santiago, e poi Lourdes per spezzare in due i 2000 e passa km del rientro. 16 giorni pieni, viaggi compresi, dal 15 al 30 di agosto. Ipotesi di tragitto: 5000 km ? Ci penso, mentre sono seduto sul sedile posteriore della Picasso di A., qualche settimana prima di partire: cerco di sistemarmi comodo chiedendomi come saranno le mie chiappe dopo 5000 km…E quanto spenderemo? Meno di 2000 euro “ a coppia” ? Per fortuna la macchina è a gas…


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